La progettazione didattica
Per pedagogia attiva intendiamo mettere al centro il bambino, in modo che possa apprendere attivamente. L’insegnante accompagna il bambino nelle sue scoperte, educandolo a rispettare le regole per vivere in modo significativo ogni proposta nella comunità. La fantasia diventa quindi il canale di comunicazione capace di rinforzare la motivazione e la partecipazione dei bambini stessi.
Essendo la didattica l’arte del prendersi cura dell’avventura della conoscenza, ci interessa il bambino nella realtà totale.
La realtà che ci circonda cambia velocemente e ci apre a un mondo nuovo, attraverso la pedagogia attiva portiamo i bambini ad accorgersi con curiosità e stupore del cambiamento. La curiosità e lo stupore permettono di cercare e ricercare, montare e smontare un pensiero, creare e fare memoria della scoperta. L’impatto con la realtà rappresenta la prima mossa, il nostro compito è quello di farla diventare esperienza, e perché diventi esperienza ha bisogno di essere giocata in un rapporto.
A settembre, con l’accoglienza e l’ambientamento, il bambino ha la possibilità di entrare in rapporto con un adulto che lo aspetta, con gli altri bambini e con la realtà scolastica; è per noi importante amare gli inizi, perché gli inizi sono sempre pieni di meraviglia.
Per questo motivo l’attenzione è focalizzata sull’accoglienza. A ottobre, con la festa dell’accoglienza, inizia l’approfondimento e la presa di coscienza che il bambino è parte del mondo scuola e che la realtà che lo circonda è sempre possibilità di conoscenza.La programmazione ha come focus l’attenzione a stimolare e a rispondere ai bisogni fondamentali dei bambini:
- muoversi
- osservare
- comunicare
- socializzare
- diventare autonomi
- stimolare la fantasia
- dare spazio alla creatività
il tutto attraverso una serie di proposte esperienziali e ludiche, che rispettino la personalità di ciascun bambino.
Le attività sono pensate e proposte seguendo l’interesse dei bambini, verificando e valutando in itinere l’andamento dei percorsi di gruppo così come di quelli individuali attraverso l’osservazione diretta e il confronto costante in collegio docenti.
Nel rispetto dello stile della nostra scuola dell’Infanzia…sappiamo da dove partiamo, lo spunto iniziale, dove vogliamo arrivare cioè a cuore e testa dei nostri bambini, ma non come ci arriveremo; sarà un percorso con le tappe dettate dall’interesse, le soste dalle necessità, le accelerate dall’entusiasmo.



